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Ridurre i costi bancari con il controllo delle condizioni

By Ottobre 3, 2019 Novembre 21st, 2019 No Comments
Ridurre costi bancari

Affidamento è un termine che ha nella propria radice la parola fiducia: ovvero quello che è alla base di ogni sano rapporto tra banca e impresa. Anche la possibilità di avere il controllo sulle condizioni è alla base di un buon rapporto con la propria banca.

Problemi e situazioni sfavorevoli nascono quando c’è dislivello tra le due parti, su questi aspetti fondamentali. Quando esse non sono bilanciate l’azienda vive una situazione di disequilibrio, che può voler dire non ottenere un affidamento (mancanza di fiducia),  o non avere la possibilità di contrattare condizioni migliori (non avere controllo).

Mantenere attivo un atteggiamento dialogico con la propria banca, anche in presenza di segnalazioni è un buon modo, per l’imprenditore, di assicurarsi di avere voce in capitolo.

Cosa controlla la banca prima di fidarsi di un cliente

Prima di decidere se conviene concedere un affidamento all’azienda, la banca effettua un controllo sullo storico e sull’equilibrio finanziario. Per farlo si affida a documentazione quali Centrale Rischi e Business plan.

Cosa può (e deve) controllare l’azienda

Conoscere il proprio rating per prima cosa, per capire se la banca sta applicando condizioni giuste o svantaggiose nei suoi confronti.
Capita più spesso di quanto si pensi, in fase di controllo finanziario, di riscontrare la presenza di tassi al limite dell’usura, anche su aziende con un ottimo rating.

Conoscere il proprio rating

La verità sul successo, in molti ambiti della vita, è che raramente dipende da artifici segreti. La notizia cattiva è che chiunque ha le chiavi per accedervi (prima e meglio); la notizia buona è più o meno la stessa.

La buona riuscita di molte imprese è data da buone abitudini che consolidano comportamenti virtuosi. Una di queste, da segnare nella to-do-list, è il controllo del proprio rating.
Conoscere il proprio rating significa capire quali sono le condizioni che un imprenditore deve aspettarsi dalla propria banca. Una volta acquisita piena consapevolezza sul proprio indice di affidabilità, l’azienda spesso si rende conto di poter chiedere di più, oppure al contrario ridimensiona aspettative sovrastimate.

Controllare le condizioni

E poi? Il controllo non si esaurisce qui. Una volta rilevato il proprio rating, cambiare le proprie abitudini nei confronti delle banche permette di innescare quel famoso circolo virtuoso.  Aspettare non è mai  consigliabile.

Controllare costantemente la propria situazione consente di applicare scelte operative strategiche: nel caso di un rating basso, modificare comportamenti errati e penalizzanti, e ridurre o eliminare quegli aspetti che impediscono alla propria reputazione finanziaria di migliorare; nel caso di un rating alto, dopo aver scoperto dall’estratto conto che la banca sta applicando tassi sproporzionati, ci si può muovere per contrattare condizioni migliori.

In ogni caso coltivare un rapporto di reciproco controllo è alla base di un rapporto di reciproca fiducia.

Ridurre costi bancari = Ridurre le asimmetrie tra banca e azienda

In caso di sconfinamento è probabile che l’imprenditore venga contattato dal funzionario di banca; succede invece meno spesso che sia un imprenditore a chiamare il funzionario per chiedere riscontro sulle condizioni, e se vengano o meno applicate in linea al proprio rating (che lui deve conoscere è ovvio).

Lavorare in questo senso alla lunga porterà risparmio sui costi bancari, ma non solo.

Il vantaggio di favorire un rapporto con la banca basato sulla trasparenza, significa mettere le basi per consentire alla banca di ridurre l’incertezza, e aprire la strada a processi più chiari ed efficienti che favoriranno l’azienda.
Questo non dipende solo da quanto spesso l’azienda effettui controlli sulla situazione dei propri contri correnti, ma anche dalla sua volontà di gestire in maniera professionale e orientata al dialogo la possibilità, purtroppo molto realistica, di errate segnalazioni.