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Banca e azienda: un dialogo possibile

By Settembre 18, 2019 No Comments
chiedere prestito banca - come avere buone notizie

Buone notizie: quello che tutti vorrebbero ricevere, soprattutto quando chiedi un prestito alla tua banca. Invece capita spesso il contrario. E allora è meglio agire che aspettare l’arrivo della risposta sperata.

L’imprenditore ha bisogno di conoscere le modalità in cui si concretizza il rapporto con il proprio istituto di credito, non solo per avere consapevolezza delle condizioni, ma anche per avere la possibilità di intervenire quando esse risultano poco favorevoli alla sua azienda.
D’altro canto la banca cerca sicurezza e affidabilità, e prima di decidere a quali condizioni concedere un affidamento analizza la situazione dell’azienda e la sua reputazione, confrontandosi con altri operatori finanziari: correrà più rischi o avrà più vantaggi, nel rapporto che sta per instaurare?

Parola alla banca

Cosa dice chi ha già avuto a che fare con te?

È con quest’obiettivo che nascono i social network finanziari, come la centrale rischi, dove gli operatori del settore condividono informazioni utili a sapere come si comporta una determinata azienda rispetto al credito.
Ha mai ricevuto segnalazioni?
Tende a essere insolvente?
Le banche si tutelano dal rischio di concedere credito a un’azienda che non offra le giuste garanzie.

Un indice che la banca tiene in considerazione, quando valuta l’affidabilità di un’impresa, è il suo andamentale interno, che fornisce uno storico dei rapporti con la propria banca, e quello di sistema, che si riferisce al sistema creditizio in generale. Sono entrambi indici che possono influire con una percentuale che va dal 20 a l 35% nella valutazione del merito creditizio e nella sua reputazione  finanziaria.

Cosa può fare l’azienda

Controllare mensilmente la centrale rischi, prevenire situazioni di allerta finanziaria e monitorare e correggere errate segnalazioni.

Qual è la tua situazione economico-finanziaria?

Il rapporto tra le tue entrate e uscite riesce a garantire l’equilibrio finanziario della tua impresa? E a che distanza ti trovi dalla situazione ottimale di equilibrio?

L’attenzione della banca si focalizza sul Debt Service Coverage Ratio (DSCR), che indica se l’impresa è  capace di generare flussi in grado di sostenere il debito complessivo (quota capitale più interessi). È un dato che viene calcolato per l’arco temporale in cui è previsto che durino i finanziamenti, e offre un’analisi realistica della sostenibilità dell’indebitamento.

Sulla base del risultato, considerato positivo se superiore a 1,20, e in base al tipo di progetto, la banca ha un quadro dettagliato della rischiosità e relativo costo del debito.

Cosa può fare l’azienda

Redigere un’analisi di bilancio che renda facilmente accessibili le informazioni di cui la banca ha bisogno nella valutazione del merito creditizio.

Il Flusso di cassa: un dato realistico

Il famoso detto rende in maniera sintetica il concetto:

il fatturato è vanità, il profitto salute, la cassa è realtà.

Ed è quello su cui la banca pone attenzione quando valuta la tua azienda.

Il cash flow offre indicazioni realistiche sull’effettiva autosufficienza finanziaria dell’azienda e sulla redditività, in altre parole è il termometro che mostra la vitalità di un’impresa, in cui le risorse a disposizione riescono a garantire la copertura delle uscite necessarie allo svolgimento della propria attività.

Cosa può fare l’azienda

Tenere monitorato il cash flow attraverso report di analisi, e dotarsi degli strumenti in grado di rilevare la presenza di costi di gestione troppo alti, come Confrontalebanche®.

Parola all’azienda

Nel rapporto tra banca e azienda, accade spesso che la banca ponga le proprie condizioni e che l’azienda, nel ruolo di chi sta chiedendo, non si senta in potere di fare le domande che avrebbe invece tutto il diritto di porre. Dove porterà questo dialogo a unico interlocutore? A non essere più dialogico, come minimo. E a non essere più equo.

Ecco quello che l’imprenditore dovrebbe sapere rispetto ai propri conti e ai rapporti con gli istituti di credito.

 

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Qual è il costo del denaro che sto sostenendo?

Quanto costa il denaro che ricevo in prestito? Monitorare il tasso d’interesse non basta. Il costo effettivo del denaro è un valore che esprime in percentuale l’effettivo valore del credito erogato dalla banca all’azienda, ed è comprensivo di altri fattori che, solo se calcolati in maniera complessiva possono restituire un dato reale.

Sto davvero utilizzando tutto quello per cui pago?

Pagare per qualcosa che non si sta utilizzando è più frequente di quanto si pensi. Per l’imprenditore può essere complicato avere una visione costantemente dettagliata della situazione, e basta poco perché l’erogazione di servizi non necessari (o non più necessari) determini una costante e inutile perdita di risorse.

Posso chiedere condizioni più vantaggiose?

“Di regola, l’uomo che ha più successo nella vita è colui che ha più informazioni”, scriveva Benjamin Disraeli, ed è una frase che si adatta in maniera perfetta a questo ambito.

Avere informazioni significa, in questo caso: conoscere le condizioni del rapporto sottoscritto con la propria banca; acquisire periodicamente informazioni di tipo qualitativo e quantitativo; verificare l’incidenza dei costi e degli oneri finanziari. Queste informazioni offrono un beneficio immediato e concreto, perché forniscono all’imprenditore un panorama dettagliato, e gli strumenti per interagire con esso.

E il successo, in questo ambito, è ottenere le condizioni più vantaggiose.

Un monitoraggio costante aiuta l’azienda a comprendere la propria situazione, e ad agire in anticipo per migliorare il proprio rating. E conoscere cosa valuta la banca quando chiedi un prestito, è il primo passo per attirare risposte positive.